mercoledì 16 maggio 2012

SANTA INQUISIZIONE

In Matteo 18, 15-22. è scritto che «se tuo fratello ha peccato contro di te, va' e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello; ma, se non ti ascolta, prendi con te ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. Se rifiuta d'ascoltarli, dillo alla chiesa; e, se rifiuta d'ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano [...] Allora Pietro, accostatosi, gli disse: Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? Fino a sette volte? Gesù gli disse: Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette». Le parole di Matteo saranno, da una buona parte della chiesa, male interpretate e quindi usate come un arma capace di perseguire anche fino alla morte tutti quelli che avrebbero osato disobbedire al volere ecclesiastico. Più che perdonare 70 volte 7, alla chiesa basterà anche la sola presunta colpa di eresia per distruggere la vita di un uomo, infatti solo la testimonianza (spesso inattendibile) di due testimoni basterà per far giungere al patibolo anche l'uomo più onesto del mondo. Se il processo accusatorio, per il diritto romano, consisteva nel confronto fra accusato ed accusatore dove se l'accusatore non avesse dimostrato le proprie accuse sarebbe stato condannato dal giudice, nel processo inquisitorio il giudice era anche l'accusatore che in base a varie diffamazioni, scarsi indizi e qualche inattendibile testimone, apriva un indagine ed avviava il processo inquisitorio, nel quale all'opposto del diritto romano, non era consentito al pubblico di assistere e nel quale non sarà consentito a nessun avvocato difensore di tutelare il povero accusato. L'accusato veniva sottoposto ad un duro processo dove veniva torturato ed ingiuriato, ed in caso di accusa per eresia se si fosse dichiarato pentito sarebbe stato condannato ai digiuni, alla confisca dei beni, all'obbligo di indossare, per sempre o per un determinato periodo, l'abitello – una veste gialla con due croci rosse sul petto e sulla schiena che lo identifica pubblicamente come eretico penitente – ed al carcere per vari anni. Se invece si fosse mostrato recidivo, allora veniva condannato alla pena di morte. Le prime forme di inquisizione furono approvate nel 1179 dal concilio lateranense anche se ufficialmente il processo inquisitorio fu formalizzato da papa Lucio terzo nel 1184 con il famoso decreto 'ad abolendam', nel quale si stabili' che si potesse formulare un'accusa di eresia contro qualcuno e iniziare un processo a suo carico, anche in assenza di testimoni attendibili. Si poteva, cioè, instaurare un processo sulla base di semplici sospetti o delazioni. Non solo: chiunque fosse venuto a conoscenza di una possibile eresia doveva immediatamente denunciare il fatto al più vicino tribunale dell'Inquisizione, altrimenti sarebbe stato considerato corresponsabile. In realtà l'inquisizione ha sempre avuto un importanza politico-economica, infatti, bisogna considerare che nel 90% dei casi di condanna l'unica cosa che importava veramente era la confisca dei beni, per questo l'inquisizione servi'oltre che a mantenere servili ed impauriti i popoli anche da ricco bottino , per questo, da sempre, oltre che alla chiesa fu di grande attrazione anche per monarchi e stati, Già l'imperatore Costantino I era intervenuto negli affari della Chiesa esiliando con un proprio decreto i vescovi dichiarati eretici dal Concilio di Nicea. Questa situazione ebbe un ulteriore sviluppo nel 380 quando l'imperatore Teodosio I, con l'editto di Tessalonica, trasformò l'impero romano in uno stato confessionale, prevedendo pene per chi non professava la religione degli apostoli. Negli anni immediatamente successivi altri editti imperiali aumentarono le pene a carico degli eretici, fino ad arrivare alla pena di morte. Nel 385 il vescovo spagnolo Priscilliano fu processato per eresia e ucciso su ordine dell'imperatore Magno Massimo. Alcuni monaci parabolani di Alessandria d'Egitto massacrarono la filosofa pagana Ipazia nel 415.
Nella storia dell'inquisizione si distinguono tre fasi: l'Inquisizione medievale (dal 1179 o 1184 fino alla metà del XIV secolo): dove era responsabile il papa che nominava direttamente gli inquisitori. l'Inquisizione spagnola (1478-1820) e l'Inquisizione portoghese (1536-1821): in questo caso gli inquisitori venivano nominati dai rispettivi sovrani. l'Inquisizione romana (o Sant'Uffizio): fondata nel 1542 e a tutt'oggi esistente (l'attuale Congregazione per la Dottrina della Fede) dove venne creato un tribunale permanente a roma direttamente presieduto dallo stesso pontefice. l'Inquisizione si propose, nel corso della sua lunga esistenza, di perseguire soprattutto gli eretici, ossia coloro che andavano contro la fede cristiana e generalmente contro la religione, pur essendo di giurisdizione ecclesiastica, come dicevo prima, coinvolse anche il potere civile, dal momento che i regnanti considerarono generalmente la religione come il primo bene de' popoli e come il più forte baluardo della pubblica sicurezza, per questo e per i motivi economici sopra elencati i regnati collaborarono con i poteri ecclesiastici alla diffusione della causa inquisitoria. Per appropriarsi dei beni della gente, la Chiesa, il Comune, la Città e lo Stato hanno accusato di eresia via via catari, valdesi, apostati, convertiti, apostolici, ebrei, ebrei neri, ebrei bianchi, musulmani, protestanti, marrani, nestoriani, induisti, blasfemi, sodomiti, streghe, illuse, illudenti, bigami, superstiziosi, anabattisti, criptogiudei, criptomusulmani, pagani, illuminati, scismatici, peccatori di magia, sortilegi, divinazione, abuso di sacramenti, disprezzo delle Chiavi, studiosi, medici, alchimisti, atei, oppositori politici, filosofi, matematici, scienziati… e li mandavano al rogo, perché l’eretico non può possedere beni, che invece sono della Chiesa la quale non lo spoglia ma si riprende ciò che è suo… anche in presenza di figli cattolici; per questo l’Inquisizione fu una macchina che macinò un’enorme massa di capitali finanziari e l’immanitas tormentorum spingeva gli accusati innocenti ad autoaccusarsi per sfuggire alla sofferenza. In genere la ripartizione dei beni depredati era 1/3 agli inquisitori, 1/3 alla Chiesa e un terzo al comune, alla città o allo stato. A Viterbo e a Roma, sedi papali, 1/3 al comune e 2/3 agli inquisitori. Il 90% delle condanne a morte venivano eseguite tramite roghi, Ma c’era qualcosa di peggio dei roghi, i forni, ovvero los «quemaderos» di Siviglia, erano così tanti gli eretici condannati al rogo, che furono costretti a inventarsi qualcosa di speciale, costruirono, quindi, uno accanto all’altro quattro enormi forni circolari sopra una piattaforma di pietra ognuno dei quali poteva contenere fino a quaranta «dannati». Funzionarono ininterrottamente per oltre tre secoli, 300 anni, e vennero chiusi da Napoleone Bonaparte nel 1808. Negli ultimi due decenni alcuni studiosi cattolici affermano che l'idea di Inquisizione oggi diffusa nell'immaginario collettivo non trovi riscontro nella documentazione storica e sia stata inventata ad arte dalla stampa protestante prima e anticlericale poi a partire dal XVI secolo, ma questa è l'ennesima bugia che vogliono farci credere, bugia tipica di chi sa che l'inquisizione è stato il più grande massacro mai fatto all'umanità, di certo si sa che già nel passato l'inquisizione, per discolparsi, tentò di far sparire quasi tutti gli archivi di processi e sentenze, gli ultimi rimasti furono portati via da napoleone ma, dato che, non furono ben conservati se ne salvarono solo una parte. Da quel poco che rimane i dati sono comunque sconcertanti per avere un’idea delle proporzioni di quella macchina infernale, occorre ricordare che solo all’Inquisizione di Palermo lavoravano 25.000 persone, si calcola che le vittime innocenti dell’Inquisizione furono almeno 500.000, senza contare i 100-150 mila presunti catari, uomini, donne e bambini, scannati vivi in poche ore a Béziers il 22 luglio 1209. Mentre nell'Ottocento gli Stati europei soppressero i tribunali dell'Inquisizione, questa fu mantenuta dallo Stato pontificio e assunse nel 1908 il nome di «Sacra Congregazione del santo Offizio», finché con il Concilio Vaticano II, durante il pontificato di Paolo VI, in un clima profondamente mutato dopo il papato di Giovanni XXIII, assunse nel 1965 l'attuale nome di «Congregazione per la dottrina della fede», seppur in modo leggero purtroppo l'inquisizione come l'indice dei libri proibito sono ancora li anche se dovrebbero essere cancellati anche solo come ricordo, in maniera assurda la chiesa si ostina a tenere aperta tale congregazione che seppur cambiata ci regala sfortunatamente il tremendo ricordo della demenza e crudeltà umana.--ARTICOLO CORRELATO: INDICE DEI LIBRI PROIBITI
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