giovedì 2 agosto 2012

GNOSTICISMO CRISTIANO

Ormai molta parte della storia e' sempre più convinta che se si vuol capire veramente il pensiero ed il mistero di Cristo è bene conoscere il concetto base della dottrina gnostica cristiana che, in certi casi ne fu la supportatrice. Durante il secondo secolo, il problema religioso è inserito nell'ambito filosofico e mistico. Allacciandosi al neoplatonismo, gli gnostici ritengono che il cosmo sia formato da una gerarchia di entità incorporee ( gli “eoni”) emanate da Dio, sempre meno perfette a mano a amano che si allontanano da lui. L'ultimo eone, l'anima umana, poichè troppo lontana da Dio venne a contatto della materia ed è stato sopraffatto da essa, cadendo nelle tenebre e divenendo schiavo della vita terrena, quindi del male, del dolore, della morte. Questa situazione ha portato l'uomo a dimenticare la propria origine divina, e la gnosi è appunto il riprendere conoscenza di essa e aspirare al ritorno di essa, cioè a Dio ed quindi alle proprie origini. Concedere all'uomo la possibilità del proprio riscatto è un gesto d'amore da parte di Dio, che egli compie inviando agli uomini il modello perfetto dell'uomo spirituale, il Cristo, il quale con l'esempio di se stesso e con la rivelazione delle verità dimenticate dall'uomo, mette l'uomo a contatto della conoscenza salvatrice. Il Messia degli gnostici aveva compiuto la sua missione di salvatore e predicatore spirituale, sotto la forma di uomo ma di quest'ultimo aveva soltanto le apparenze. I vangeli gnostici, per lo più di origine sirio-egiziana, furono innumerevoli anche se è opportuno prendere in esame i più antichi, poichè, a quanto pare, sono quelli che uscirono nella prima metà del secondo secolo esattamente quando si cercò di costruire la figura di Cristo attraverso la citazione di frasi e di sentenze, chiamate fonte Q, che secondo gli gnostici erano state da lui dette durante il suo passaggio sulla terra, passaggio che, non essendo stato rimarcato da nessuno, aveva come unico possibile supporto della sua esistenza la profezia di Isaia. Tali e presunte varie asserzioni pronunciate dal Salvatore, tutte tratte da versetti della Bibbia o da concetti religiosi pagani, come il discorso della montagna che era alla base della morale Mazdeista (Mitra), furono attribuite a cronisti che, in qualità di discepoli o di discepoli dei discepoli del Messia, vennero dichiarati testimoni diretti dei fatti. Queste citazioni, molte rispettanti i principi gnostici, sono state ritrovate nella biblioteca di nag hammadi ed in frammenti di papiro scoperti a Ossirinco (Egitto) tra il 1897 e il 1903 esattamente i papiri di “Ossirinco” ed il papiro di “Egerton ”. qualcuno considera gli gnostici la sorgente di tutti gli scritti ed i vangeli che in seguito furono riferiti alla vita di Gesù Cristo. Di certo è un fatto conosciuto teologicamente che “gli gnostici credevano in un principio supremo di bontà, intesa come una mente divina, al di là dell’universo fisico. Per gli gnostici cristiani l’essere umano possiede una scintilla di questo potere divino, ma è isolato dalla divinità dal mondo materiale che lo circonda. Per gli gnostici, un mondo difettoso, opera di un creatore inferiore e non del Dio supremo. Mentre i cristiani come Ireneo sostenevano che solo Gesù, il figlio di Dio, era allo stesso tempo umano e divino, gli gnostici credevano [e continuiamo a credere] che la gente poteva essere connessa con Dio. La salvezza si raggiungeva risvegliando l’essenza divina dello spirito umano e mettendola in connessione con Dio e Quelli che interiorizzavano il suo messaggio erano divini quanto lo stesso Cristo”. A quanto pare i primi libri che uscirono su ricopiatura della famosa fonte Q, attribuite al Signore furono il vangelo di Tommaso, di Filippo, della Verità, di Marco, di Matteo, un libricino intitolato “Detti e sentenze del Signore” di un certo Papia, vescovo di Geropoli in Frigia, e forse anche il vangelo di Marcione. POST CORRELATO: VI PRESENTO IL MIO LIBRO-BLOG

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